Data la differenza di orario (8 ore meno) facciamo un passo indietro.
Allo scalo di Londra ho visto bene di farmi aprire tutto il bagaglio a mano quindi abbiamo perso un po' di tempo e abbiamo fatto le corse per non perdere l'aereo per gli Stati Uniti.
Il viaggio per Denver è passato come ogni viaggio di 9 ore in classe economica. Diciamo che è passato tra un paio di film e un paio di spuntini. Ma la parte più noiosa era dietro l'angolo: il controllo passaporti. Un'ora e mezzo di fila.
Durante l'attesa la "socera" alla visione della presa delle impronte digitali esclama: "vai, ora ci si insudicia le mani con l'inchiostro delle impronte digitali". "Ma sono digitali" risponde sicura la figliola. Lasciamo perdere.
Passata la dogana, le valige in attesa ci aspettano fiduciose. Prendere il pulmino per raggiungere il noleggio auto e scegliere la macchina pare un gioco da ragazzi. Sono ormai le 9 di sera passate (le 5 della mattina in Italia) e dopo qualche chilometro raggiungiamo il Motel 6 di Denver. Cena veloce ad un vicino Denny's e nanna.
Poca nanna, complice il fuso alle tre di notte mi sveglio (sarebbero le 11 di mattina in Italia). Cerco di arrivare alle 6, si svegliano tutti compreso Aleko. Organizzazione valigie, docce, lavaggi e alle 8.30 di domenica mattina siamo in uno Starbucks del centro di Denver non prima di aver fatto qualche foto di rito alla nostra compagna di viaggio (la UGO 393).
Passeggiata a Denver lungo la 16th Strada, pedonale con negozi ancora sonnacchiosi e in fase di apertura. Discreto il Capitol e le varie strutture neoclassiche del centro governativo (Denver è la capitale del Colorado). Una marea di scoiattoli che fanno impazzire Aleko (che scatta circa 150 foto) e la "socera" che si gusta l'anteprima di animali da vedere durante il viaggio.
Alle 12 la macchina è sull'autostrada verso nord (I25). E verso le 14 entriamo nel mitico Wyoming praticamente nella città sua capitale, Cheyenne. Spesa al Walmart e giretto in centro. Non c'è praticamente niente tranne che un ottimo negozio Wrangler con una marea di stivali e cappelli western. Ma resistiamo in attesa di prossimi outlet che promettono grandi cose.
Di nuovo macchina, la I25 sempre verso nord (e ovest) ci presenta il paesaggio del Wyoming (una prateria immensa in cui è facile accorgersi che la Terra è tonda perché in lontananza l'orizzonte che puoi abbracciare con lo sguardo ti dà una reale sensazione di curvare.
La prateria è intervallata da zone più verdi, dove scorrono torrenti (adesso praticamente in secca) ma in primavera molto arrabbiati (ci sono segnali continui che in inverno pezzi dell'autostrada vengono chiusi per neve e ghiaccio) e zone con pezzi rocciosi stile west che sicuramente incontreremo più a sud durante il nostro viaggio.
Infine alle 19 entriamo a Casper, cittadina di passaggio sulla strada per Cody e il parco di Yellostone. Stiamo praticamente attraversando tutto lo stato del Wyoming da sud-est a nord-ovest. A Casper c'è tempo di trovare una stanza nel Motel 6, essere finalmente contenti che la rete wifi funziona, fare un altro po' di spesa al Walmart, cenare e andare a letto. Le tre ore dormite della scorsa notte si fanno sentire quindi via a ricaricarsi. Domani ci attende Cody e il suo principale personaggio, Buffalo Bill.
Mentre sto scrivendo Aleko zitto zitto è andato da solo a letto, si è messo sotto le coperte e si è addormentato.
Sono le 9.35, passo e chiudo. A domani (dalla sera entriamo a Yellostone, probabile assenza di rete e quindi probabili aggiornamenti fra tre giorni).